Ormai cinque anni fa l’Italia – insieme al resto del mondo – si ritrovava al centro di una delle emergenze più tragiche del nuovo Millennio: la pandemia da Covid-19, un vero e proprio shock per l’intera popolazione mondiale. Per circa due anni abitudini e certezze della vita quotidiana sono state sconvolte e così, oltre agli aspetti prettamente sanitari, la diffusione del Covid ha avuto ripercussioni fortissime in diversi ambiti. Anche il mondo del lavoro oggi in Italia dimostra di risentire ancora dei suoi effetti.
È infatti possibile distinguere tra un pre e un post-Covid per via di alcune trasformazioni che proprio la pandemia ha contribuito ad accelerare. Da un lato si sono modificate le priorità dei lavoratori e dall’altro anche le aziende hanno nuove esigenze e si trovano ad affrontare sfide inedite.
Tra i cambiamenti più significativi non si può fare a meno di notare il crescente attivismo nella ricerca di nuove opportunità anche mentre si ricopre già una posizione lavorativa.
La ricerca di nuove opportunità lavorative: motivazioni e difficoltà
Negli anni della pandemia si sono verificati eventi che hanno profondamente influenzato il mondo del lavoro oggi in Italia, ma non sono gli unici fattori in gioco. Anche tendenze attuali, come l’inflazione e i continui rincari del costo della vita, esercitano un impatto significativo. Di conseguenza, la ricerca sempre più intensa di nuove opportunità professionali è spesso motivata dal desiderio di ottenere un salario più elevato e migliorare le proprie condizioni economiche.
A dichiararlo è la piattaforma social numero uno sui temi del mondo del lavoro: LinkedIn. Secondo i risultati di una ricerca internazionale, che ha coinvolto anche l’Italia, il 41% di chi valuta di intraprendere nuove esperienze professionali ha come driver principale l’aumento retributivo.
Non è però l’unica motivazione centrale nel mercato del lavoro in Italia e nel mondo. Le altre risposte più citate riguardano aspetti molto delicati come il work-life balance (27%) e la crescita professionale (22%). Nuove priorità probabilmente ancora legate a quella sorta di “epifania pandemica” che tra il 2021 e il 2022 aveva innescato, soprattutto negli Stati Uniti ma anche in Europa, il fenomeno della “Great Resignation”.
Le sfide della ricerca nel mondo del lavoro di oggi in Italia
Aumenta quindi la frequenza con cui le persone cercano nuove opportunità lavorative. Ma parallelamente cresce anche un’altra tendenza: la percezione di una maggiore difficoltà nel trovarle. Tra coloro che hanno iniziato la ricerca di un nuovo impiego un anno fa, il 20% non ha ancora trovato l’opportunità giusta. Di conseguenza, la frustrazione si diffonde, arrivando a coinvolgere persino la metà degli intervistati da LinkedIn.
Il mondo del lavoro oggi in Italia è infatti molto diverso rispetto a quello di alcuni anni fa. Gli annunci di posizioni aperte non mancano, anzi. Tuttavia molte candidature sono inviate rapidamente e con poca personalizzazione rispetto al profilo in questione e si rivelano quindi inefficaci generando una sorta di disillusione in chi effettua la ricerca.

Un altro fattore di frustrazione è la mancanza di feedback: spesso si rimane in attesa di una risposta che non arriverà mai. Anche la lunghezza e la complessità degli iter di selezione non sono d’aiuto. Insomma, non è solo un luogo comune affermare che la stessa ricerca di un lavoro è un lavoro.
L’intelligenza artificiale: un nuovo alleato nel mercato del lavoro
Le novità degli ultimi anni, però, non pongono solo ostacoli a chi cerca di destreggiarsi nel mercato del lavoro. Le nuove tecnologie possono infatti rivelarsi un importante supporto nella ricerca di una nuova esperienza professionale.
Se gli algoritmi aiutano a trovare gli annunci che più si allineano ai propri interessi e al proprio background, l’alleato principale può essere in particolare l’intelligenza artificiale generativa. Essa può infatti ottimizzare il processo di candidatura sia in fase di preparazione di CV e lettere di presentazione che in quella di application permettendo di compilare rapidamente form e schede.
I dati della ricerca di LinkedIn ci dicono che questa tendenza si sta diffondendo: il 27% usa infatti l’IA nel processo di ricerca. A fare da capofila sono i rappresentanti della GenZ tra cui la percentuale sale al 43%. D’altra parte permane un po’ di scetticismo: il 39% degli intervistati si dichiara infatti dubbioso della reale utilità di questi strumenti.
Le professioni emergenti e le competenze richieste nel mondo del lavoro in Italia oggi
Un mercato del lavoro in evoluzione è sinonimo anche di nuove professioni emergenti. Così LinkedIn ha elaborato la classifica dei lavori che più cresceranno nei prossimi mesi. “Una risorsa preziosa per comprendere i cambiamenti” secondo Michele Pierri, Senior Managing Editor della sezione news di LinkedIn Italia.
Sorprendentemente al primo posto non c’è un ruolo legato all’intelligenza artificiale, la grande novità della nostra epoca. Il primato spetta infatti al Consulente di viaggio, ma basta scendere sul secondo gradino del podio per trovare l’Ingegnere IA. Terzo posto, invece, per l’HR Administrator. Altri ruoli interessanti in top 10 sono il Cyber Security Engineer (6°), l’Event Specialist (7°) e lo Specialista Marketing e Comunicazione (10°).
I profili tech-savy sono sicuramente molto ricercati ma il settore tecnologico non è l’unico in grande crescita. Il primo posto del Consulente di viaggio è infatti una conseguenza della fase positiva che sta vivendo il turismo.
Anche in questo caso la pandemia ci ha messo lo zampino: dopo la fine dell’emergenza si è verificato infatti un effetto rimbalzo che ha portato su livelli nettamente superiori rispetto al 2019 (+107% delle presenze turistiche in Italia nel 2024 secondo il Centro di studi e ricerche SRM). Per rispondere a questa tendenza, secondo Unioncamere a gennaio erano previste 16mila assunzioni in più rispetto al 2024 in quest’area.
Un altro settore in grande crescita è quello delle Risorse Umane. Ciò non può stupire alla luce dei discorsi affrontati sulla complessità del mondo del lavoro oggi in Italia e sulla necessità di adeguarsi alle nuove aspettative dei lavoratori per evitare di perdere i talenti più qualificati (qui abbiamo parlato delle tendenze HR del 2025).
Le difficoltà delle aziende e il mismatch delle competenze
Le sfide per le organizzazioni non riguardano solo la gestione dei dipendenti. Come per i lavoratori, la fase di ricerca può essere frustrante anche per le aziende e i loro responsabili. Il 65% dei recruiter intervistati da LinkedIn ha infatti segnalato che sta diventando sempre più difficile trovare i candidati giusti. Ciò spesso si traduce in aumento del tempo perso ed ecco che l’intelligenza artificiale accorre in aiuto anche degli head hunter. Oltre il 60% ne parla infatti in termini molto positivi per il suo contributo nello snellimento dell’iter.
Un problema che però rimane è il mismatch delle competenze, una delle principali caratteristiche che riguardano il mondo del lavoro oggi in Italia. Secondo l’ultima indagine Confindustria “Competenze e lavoro” il 46% delle assunzioni è reso difficile da questo fenomeno. I più colpiti sono il settore dell’industria e alcuni asset strategici come la transizione digitale, l’internazionalizzazione e lo sviluppo green.
L’impatto della digitalizzazione: sfide e soluzioni
Le competenze più richieste sono proprio le hard skills in campo tecnologico e digitale: i profili tecnici sono infatti quelli che presentano le criticità maggiori in fase di selezione per mancanza di candidature o per l’assenza di alcune delle skills necessarie.
Le novità del contesto odierno, però, offrono anche potenziali soluzioni. Una di queste sta infatti nella formazione continua e quindi nell’utilizzo di nuove risorse come per esempio LinkedIn Learning, la piattaforma di formazione online che offre corsi professionali in vari settori, come business, tecnologia, creatività e sviluppo personale.
Le opportunità messe a disposizione dall’innovazione in questo campo comprendono anche social come Duolingo e strumenti basati sull’IA come ChatGpt o i sistemi di Intelligent Tutoring. Risorse diverse ma con un denominatore comune: la necessità di aggiornarsi per rimanere competitivi all’interno di un mercato in continuo movimento.
Il rapporto tra lavoratori e aziende: i temi più delicati
Al di là dei cambiamenti tecnologici, comunque, il mondo del lavoro oggi in Italia presenta tematiche che, per la loro rilevanza, è possibile definire come strutturali.
Equilibrio tra vita lavorativa e vita privata
Una di queste è sicuramente il bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata: non a caso l’intero campione della ricerca di LinkedIn ritiene che si tratti di un tema cruciale.
Indubbiamente, la diffusione di modelli improntati alla flessibilità durante la pandemia ha trasformato la sensibilità e le aspettative dei lavoratori in maniera trasversale. Rimangono però delle specificità legate alle fasce d’età e al sesso. Ad esempio i rappresentanti della GenX sono quelli più attenti alla possibilità di lavorare da remoto, mentre le donne attribuiscono grande valore al work-life balance (il 51% di loro afferma di voler lavorare per realtà impegnate in tal senso).
La collaborazione intergenerazionale
Un’altra questione nodale è quella della convivenza e della collaborazione intergenerazionale. In questa fase è piuttosto comune trovarsi dinanzi a team composti da membri appartenenti anche a quattro generazioni diverse: dai Baby Boomers alla GenZ.
Gruppi di lavoro di questo genere pongono sfide complesse legate alle differenze di mentalità e di valori oltre che in termini di competenze e approccio al lavoro. Tuttavia, la diversità che caratterizza questi team può trasformarsi in un vero e proprio motore di innovazione se ben gestita a livello manageriale e di cultura aziendale.
Il mondo del lavoro in Italia: il dialogo lavoratori-aziende come risposta alle nuove sfide
I dati della ricerca di LinkedIn confermano che il mercato del lavoro in Italia sta vivendo una trasformazione strutturale, accelerata da eventi globali come la pandemia e dalle sfide economiche attuali. Le professioni emergenti, i cambiamenti nelle priorità dei lavoratori e la crescente necessità di aggiornamento professionale sono tutti segnali di un contesto in continua evoluzione.
Le sfide sono complesse e pressanti sia per le aziende che per i lavoratori e in questo quadro il dialogo tra le due parti diventa fondamentale. Solo così le diverse esigenze potranno allinearsi e le novità della contemporaneità potranno trasformarsi in altrettante opportunità di crescita.
Domande frequenti
Secondo una ricerca effettuata da LinkedIn, la principale motivazione che spinge i lavoratori a cercare nuove opportunità professionali è il desiderio di un aumento retributivo (41% degli intervistati. Seguono il miglioramento del work-life balance (27%) e la crescita professionale (22%). Questi fattori sono influenzati dalle sfide economiche attuali e dalle esperienze vissute durante la pandemia, che hanno portato molti a riconsiderare le proprie priorità.
Alcune delle professioni in più rapida crescita in Italia includono il Consulente di viaggio, che beneficia della grande ripresa del settore turistico, e l’Ingegnere IA, in linea con la crescente domanda di competenze nell’intelligenza artificiale. Altri ruoli in forte espansione sono l’HR Administrator, l’Addetto Prenotazioni, il Liquidatore Sinistri, il Cyber Security Engineer e lo Specialista Marketing e Comunicazione.
Il mismatch delle competenze si verifica quando le abilità dei lavoratori non corrispondono a quelle richieste dalle aziende. Secondo una ricerca di Confindustria, questo fenomeno rende difficili circa il 46% delle assunzioni. Il settore più colpito è l’industria e più nello specifico asset come la transizione digitale, l’internazionalizzazione e lo sviluppo green. In questi ambiti le aziende faticano a trovare candidati con le competenze adeguate, aumentando il divario tra domanda e offerta di lavoro.