Il blocco delle attività commerciali e produttive, causato dall’attuale emergenza sanitaria, sta generando un impatto consistente su tutti i settori. La maggior parte delle società si sono ritrovate in una situazione di forte o addirittura totale riduzione del fatturato, in modo repentino e non prevedibile.
Per reagire al brusco cambio di scenario, le aziende hanno dovuto necessariamente rivedere in brevissimo tempo i propri piani organizzativi e strategici, con un conseguente effetto sul personale. Tra le categorie di lavoratori più esposte a tali cambiamenti, si annovera quella che abbiamo scelto di definire “lavoratori nel limbo”.
Com’è cambiato il mercato del lavoro in pandemia?
Chi sono i lavoratori nel limbo?
Sono coloro che nei mesi scorsi, avevano preso parte a processi di selezione e si ritrovano adesso, nel pieno dell’emergenza, in procinto di intraprendere una nuova sfida professionale. Queste persone si ritrovano ora in un limbo, ossia in una situazione di forte spaesamento e incertezza per il domani, come nell’accezione dantesca. È il caso di 64.000 lavoratori solo nella città di Milano (Fonte: Unioncamera – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior 2020).
I lavoratori nel limbo si trovano ad affrontare una situazione particolarmente complessa per due principali motivi:
- adattarsi rapidamente al nuovo contesto, che è sempre sfidante;
- vivere un periodo così difficile di incertezza economica all’interno di una nuova società, di cui non conoscono le dinamiche e dove non hanno ancora sviluppato un proprio network relazionale.
Come recruiter abbiamo il privilegio di accompagnare i nostri candidati nel processo di selezione e siamo perciò coinvolti in quei sentimenti di gioia ed entusiasmo che caratterizzano l’inizio di una nuova sfida professionale. Oggi notiamo che tali sensazioni risultano comprensibilmente attenuate e sono accompagnate da stati emotivi di valenza opposta, quali ansia, paura ed incertezza.
Questi sentimenti riguardano tutti i “lavoratori nel limbo”, sia coloro che hanno avuto la possibilità di cominciare la nuova esperienza in Smartworking, sia coloro il cui inizio è stato rinviato.
I primi si trovano in un contesto sconosciuto e in una situazione straordinaria, nella quale risulta fondamentale instaurare relazioni interpersonali a distanza con i nuovi colleghi.
I secondi, invece, sono preoccupati non solo da possibili cambiamenti di mansione o da prospettive di carriera ridotte, ma anche dall’eventuale precarietà della loro posizione.
Il caso di Marco
È il caso ad esempio di Marco (30 anni), che ci racconta: “Ho partecipato a questo processo di selezione con entusiasmo e forte interesse per la posizione e la nuova azienda, che avevo sempre apprezzato. Provo ancora questi sentimenti, ma data l’attuale situazione, a volte, mi sento sconfortato. Cercavo una posizione migliorativa e invece ora mi ritrovo in una situazione più incerta e precaria rispetto a quella precedente. Nonostante ciò rifarei la stessa scelta.”
Cosa possiamo fare se anche noi ci ritroviamo nei panni di Marco?
Da psicologi e da recruiter ci sentiamo di consigliare innanzitutto di non colpevolizzarsi per le scelte fatte e per i sentimenti di rimpianto provati, in quanto l’attuale situazione non era prevedibile quando si è deciso di intraprendere una nuova sfida lavorativa.
Nel momento della scelta, sono state analizzate le caratteristiche del ruolo proposto, dell’azienda e le future opportunità di carriera. Con un cambiamento così repentino, è naturale provare sentimenti di spaesamento e preoccupazione, che non vanno elusi quanto piuttosto analizzati e accettati.
È necessario pensare a quello che si può fare per agire nella situazione, piuttosto che farsi travolgere dalla stessa. Consigliamo di investire questo tempo disponibile sulla formazione professionale; in particolare due ambiti su cui migliorarsi sono le competenze informatiche e quelle specialistiche.
Sviluppare le competenze
Le competenze informatiche sono competenze trasversali che vengono richieste indistintamente in tutte le aziende e che è importante perciò possedere. Ci riferiamo all’utilizzo professionale di strumenti come Word, Excel, Google Analytics o Google Drive. Di seguito alcuni link utili:
- udemy.com
- linkedin.com/learning/me?trk=nav_neptune_learning
- smauacademy.it
Per quanto concerne le competenze specialistiche si può sfruttare l’opportunità di seguire corsi online, come ad esempio quelli proposti sulla piattaforma gratuita edx.org, dove sono presenti anche corsi della Harvard University o del MIT. Altri link utili sono:
In alternativa, è possibile rispolverare i manuali scolastici e universitari facendo un tuffo tra i ricordi. Avremo così la possibilità di farci trovare ancora più pronti dal mondo del lavoro, quando questo ripartirà a pieno ritmo.
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