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Questa foto rappresenta dei tipici prodotti del settore nutraceutico

Sfide, caratteristiche e ruoli nel settore nutraceutico

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La crescente attenzione alla salute e la ricerca di alternative naturali ai farmaci hanno favorito uno sviluppo significativo del settore nutraceutico negli ultimi anni. Il concetto “prevenire è meglio che curare” si sta affermando come un vero caposaldo nel comportamento della popolazione italiana, riflettendo un interesse crescente verso stili di vita salutari.

Il settore coniuga nutrizione, biochimica e farmacologia, con l’obiettivo di valorizzare componenti alimentari, naturali o derivati da estrazioni, capaci di esercitare effetti benefici sull’organismo al di là del semplice apporto nutrizionale. 

Questo articolo offre una panoramica completa, esplorando le caratteristiche, le specificità, le sfide e i ruoli professionali presenti nel settore nutraceutico.

Panoramica del settore nutraceutico

Il termine nutraceutica, coniato nel 1989 da Stephen L. DeFelice, unisce le parole “nutrizione” e “farmaceutica” e identifica lo studio di sostanze naturali o concentrate, in grado di promuovere la salute, supportare funzioni fisiologiche e contribuire alla prevenzione di malattie cronico-degenerative.

I prodotti tipici del settore includono integratori alimentari, alimenti funzionali o fortificati, estratti vegetali e composti bioattivi come vitamine, minerali, omega-3, antiossidanti, probiotici e fitocomplessi. 

La nutraceutica supera la tradizionale distinzione tra dieta e farmaco, proponendo un modello intermedio in cui un regime dietetico equilibrato e supplementi selezionati possono contribuire sia al mantenimento del benessere sia alla prevenzione di patologie metaboliche, cardiovascolari e degenerative.

Questo approccio, che unisce competenze nutrizionali, farmacologiche e di farmacognosia, sta acquisendo importanza nella ricerca clinica e nel mercato della salute, rispondendo alla crescente richiesta di soluzioni preventive e di supporto non farmacologico.

In questo contesto, la crescente complessità del settore nutraceutico rende fondamentale comprendere le differenze tra i prodotti e le modalità operative per svilupparli efficacemente.

Differenza tra integratori alimentari e nutraceutici

La distinzione principale tra integratori alimentari e prodotti nutraceutici riguarda finalità, concentrazione dei principi attivi e approccio scientifico

Gli integratori completano la dieta, fornendo nutrienti come vitamine, minerali, amminoacidi o estratti vegetali in quantità calibrate per prevenire carenze o supportare funzioni fisiologiche. 

I nutraceutici, pur rientrando normativamente nella categoria degli integratori, presentano formulazioni più complesse e titolate, sviluppate per esercitare effetti fisiologici specifici e misurabili, supportati da evidenze scientifiche.

Mentre l’integratore risponde a un’esigenza nutrizionale, il nutraceutico mira a modulare processi biologici, sostenere funzioni metaboliche e coadiuvare la prevenzione di disturbi, collocandosi come prodotto ad alta valenza funzionale e vicino alla ricerca applicata. 

Specificità del settore nutraceutico

Il settore nutraceutico si distingue per caratteristiche che lo pongono tra alimentazione funzionale e prodotti a valenza para-farmacologica

I nutraceutici si basano sull’impiego mirato di principi attivi concentrati, derivati da matrici vegetali, biomolecole purificate o composti naturali, caratterizzati da biodisponibilità comprovata e meccanismi d’azione noti a livello metabolico, antinfiammatorio o antiossidante. 

Questi prodotti sono formulati per ottenere effetti funzionali misurabili, come il supporto al microbiota, la modulazione dello stress ossidativo, la regolazione di specifiche vie enzimatiche o il miglioramento di parametri fisiologici.

Un ulteriore elemento distintivo riguarda gli elevati standard di qualità e sicurezza: processi produttivi conformi a Good Manufacturing Practices (GMP), tracciabilità delle materie prime, titolazione dei fitocomplessi e controlli sull’efficacia dei principi attivi garantiscono costanza e affidabilità. 

Queste specificità rendono i nutraceutici strumenti sempre più strategici nella prevenzione e nel supporto terapeutico.

Principali difficoltà

Il settore nutraceutico affronta diverse criticità strutturali che incidono sia sullo sviluppo dei prodotti sia sulla loro immissione sul mercato. 

La complessità regolatoria rappresenta una delle sfide principali: normative europee sugli integratori, claim salutistici e documentazione tecnico-scientifica richiedono elevata conformità, spesso soggetta a interpretazioni restrittive.

La variabilità delle materie prime naturali può influire su titolazione, purezza e stabilità dei principi attivi, rendendo necessario un controllo qualità rigoroso e continuo. 

La competitività del mercato, inoltre, aumenta il rischio di saturazione, rendendo complessa la differenziazione scientifica dei prodotti. A livello industriale, invece, la scalabilità dei processi estrattivi richiede tecnologie avanzate e investimenti significativi.

Infine, la comunicazione scientifica rappresenta una sfida: tradurre evidenze complesse in messaggi chiari, corretti e conformi alla normativa richiede equilibrio e competenze trasversali.

Ruoli al suo interno

Il settore nutraceutico coinvolge un ecosistema professionale articolato che integra competenze scientifiche, regolatorie, produttive e commerciali

La Ricerca e Sviluppo (R&D) è affidata a biologi, chimici e tecnologi alimentari, che selezionano le materie prime, sviluppano nuove formulazioni e ne validano l’efficacia. Gli esperti di qualità (Quality Assurance e Quality Control) garantiscono invece conformità normativa, titolazione dei fitocomplessi e stabilità dei prodotti, mentre le figure di Regulatory Affairs supervisionano etichettatura, claim e documentazione tecnica.

Oltre a queste funzioni, Production Specialist e specialisti di processo gestiscono impianti e ottimizzano estrazioni su larga scala, mentre marketing, medical, scientific liaison, product manager e sales trasformano evidenze scientifiche in strategie di comunicazione e mercato.

L’interazione tra queste professionalità assicura prodotti sicuri, efficaci e scientificamente fondati.

Il boom degli ultimi anni

Il settore nutraceutico ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, con previsioni di consolidamento continuo. 

Secondo il Future Market Insights, a livello globale il mercato è stimato a circa 399,6 miliardi di euro nel 2025, con possibili 657,2 miliardi entro il 2035 (CAGR 5,1%). 

In Europa, invece, il mercato 2024 – secondo una stima di Grand View Research – è valutato circa 113,7 miliardi di euro, con un CAGR previsto del 6,9% fino al 2030. In Italia, il giro d’affari per i nutraceutici ha raggiunto circa 5,2 miliardi di euro nel 2024. Il nostro Paese si conferma come principale mercato europeo per gli integratori.

La crescita è spinta da consumatori attenti a benessere e prevenzione, rendendo integratori e nutraceutici scelte quotidiane per immunità, salute intestinale, equilibrio nutrizionale e benessere.

La selezione del personale nel settore nutraceutico

L’espansione del settore nutraceutico implica una crescente specializzazione dei profili richiesti e una complessità maggiore nei processi di ricerca dei talenti. 

Le aziende ricercano professionisti esperti in scienza, normativa e mercato, con competenze tecnico-scientifiche trasversali, analisi dati, conoscenza regolatoria europea, innovazione e comunicazione scientifica efficace.

Una criticità rilevante riguarda proprio il background scientifico dei candidati. Pur non essendo farmaci, molte posizioni richiedono formazione biologica o nutrizionale per comprendere meccanismi d’azione, formulazione, sicurezza dei prodotti e principali requisiti regolatori del settore.

Parallelamente, il mercato è altamente competitivo e richiede figure con forti doti commerciali, capaci di tradurre la complessità scientifica in valore per medici, farmacisti, buyer e consumatori.

Anche sul piano comunicativo il settore presenta sfide peculiari. Ruoli come product specialist, marketing specialist, informatori scientifici o medical liaison si interfacciano infatti con interlocutori molto diversi tra loro. Ogni target richiede infatti livelli differenti di approfondimento e linguaggio, rendendo indispensabile la capacità di modulare i messaggi mantenendo rigore scientifico, chiarezza e coerenza con i claim autorizzati.

Per recruiter e consulenti HR, tutto questo comporta processi di valutazione verticalizzati e assessment mirati, in grado di identificare candidati con un equilibrio tra competenza tecnica, sensibilità commerciale e abilità comunicativa.

L’head hunting di Professional Recruitment

I consulenti del dipartimento Pharma & Healthcare possiedono conoscenze specifiche sul settore nutraceutico, maturate grazie a numerose collaborazioni con aziende del settore. 

Ogni consulente è dedicato esclusivamente a questo ambito, consentendo di riconoscere i migliori profili sul mercato, valutare oggettivamente le hard skills e analizzare aspetti psicologici tramite il modello di colloquio Tell, Act, Know®.

Hai bisogno di un supporto nella ricerca e selezione di personale per il settore nutraceutico? Contattaci, saremo felici di venire incontro a ogni tua esigenza.

Domande frequenti

Qual è la differenza tra integratori alimentari e prodotti nutraceutici?

Gli integratori alimentari servono a completare la dieta, fornendo nutrienti come vitamine, minerali o estratti vegetali. I nutraceutici, pur rientrando nella stessa categoria normativa, presentano formulazioni più complesse e titolate, sviluppate per esercitare effetti fisiologici specifici e misurabili.

Quali figure professionali operano nel settore nutraceutico?

Il settore coinvolge un ecosistema articolato. Professionisti di Ricerca e Sviluppo, esperti di Quality Assurance e Quality Control, specialisti di Regulatory Affairs, Production Specialist e figure commerciali.

Quali sono le principali sfide del settore nutraceutico?

Le difficoltà principali riguardano la complessità regolatoria, la variabilità delle materie prime naturali, la competitività del mercato, la scalabilità produttiva e la comunicazione scientifica.

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